Eppure al loro tempo le opere del Guglielmini erano meno rare che non oggi, erano conosciute più che non ora; come ho già fatto notare, esse furono riunite e pubblicate a Ginevra nel 1717 con una prefazione e colla vita del Guglielmini scritta nientemeno che dal Morgagni. Non solo, ma poco dopo fondata l'Académie des Sciences de Paris, il Guglielmini vi era stato aggregato quale associé étranger, il primo degli italiani, ed il suo Éloge historique fu scritto dal Fontenelle.
Ed inoltre, Romé de l'Isle ed Haüy potevano leggere le Memorie del Guglielmini riassunte anche nel Journal des Savants, 1708 e negli Acta erud. di Lipsia, 1689 e 1708; questi giornali e queste pubblicazioni anche a quel tempo erano pure conosciutissime. E gli Éloges del Fontenelle non erano forse fra le più belle cose letterario-scientifiche che si leggessero anche a quei tempi? "Les Éloges des académiciens sont regardés - scrivono i Francesi, e giustamente - comme le modèle du genre". Tutte le opere del Fontenelle furono pubblicate nel 1758 in 11 vol., nel 1790 in 8 vol. in-8° e poi ancora dopo. Dico questo per sempre più dimostrare come anche nel periodo 1770-1800 non era difficile avere delle notizie intorno alle opere scientifiche di Guglielmini.
Inoltre le storie delle scienze matematiche di quel tempo (Montucla, ecc.) ricordano l'opera scientifica del Guglielmini. Dunque? che si direbbe oggi di un fatto simile, benchè si producano mille volte più lavori scientifici che non in quel tempo, in cui le ricerche bibliografiche erano facili?
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