Nella sua Cristallographie, pubblicata a Parigi nel 1783, Romé de l'Isle descrisse un grandissimo numero di cristalli minerali che si trovano allo stato naturale, e dopo di aver misurato i loro angoli col goniometro di Caranjot, egli costrusse modelli di non meno di 500 forme diverse. Qui abbiamo un lavoro basato su misurazione esatta e conseguentemente di un valore totalmente differente ed assai maggiore di quanto era stato fatto prima. Conoscendo il desiderio del suo maestro, che desiderava di riprodurre fedelmente alla scala maggiore di un modello i piccoli cristalli naturali che stava studiando, Caranjot fu spinto ad inventare il goniometro a contatto, ed a fare cosě il primo passo serio nella goniometria. Il principio del goniometro a contatto rimane a tutt'oggi praticamente quale Caranjot l'ha lasciato, e quantunque per lavoro piů delicato sia stato sostituito dal goniometro a riflessione, esso č ancora utile quando si tratti di grandi cristalli minerali
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Il duplicato dell'istrumento originale fu regalato dal duca di Buchingham al prof. Buckland nel 1824 e si trova ora nell'Oxford Museum.
Dal momento che il goniometro a contatto rese possibile misurazioni accurate, i progressi della cristallografia divennero rapidi. Romé de l'Isle posň il principio esatto quale risultato delle misurazioni angolari e del confronto fra i suoi accuratissimi modelli, che le diverse forme cristalline sviluppate dalla stessa sostanza artificiale o naturale erano tutte intimamente collegate e derivabili da una forma primitiva caratteristica della sostanza.
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