Nel 1701 il Guglielmini pubblicò una dissertazione sulla costituzione e la natura del sangue: De sanguinis natura et constitutione exercitatio physico-medica. Venet. 1701, in-8°. Ristampata a Utrecht nel 1706.
Guglielmini pare sia stato il primo ad ammettere, anzi a riconoscere, l'esistenza di sali cristallizzabili nel sangue. Milne Edwards, nella sua famosa opera: Leçons sur la Physiologie et l'Anatomie comparée, 1857, vol. I, ricorda spesso il Guglielmini, e pag. 142 scrive: "Guglielmini, dont le nom a déjà été prononcé ici, constata l'existence de sels cristallisables dans le sang".
E a proposito della coagulazione del sangue, il Milne Edwards ricorda ancora il Guglielmini e scrive (loc. cit., pag. 115):
Nella sua opera De sanguinis natura et constitutione, ecc., il Guglielmini fece un passo di più, perchè, esaminando il coagulo del sangue al microscopio, vi riconobbe la presenza dei globuli rossi mescolati ai filamenti biancastri precedentemente osservati da Malpighi ed altri fisiologi della fine del secolo XVII
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Dunque Guglielmini ha riconosciuto che il coagulo del sangue è costituito dai globuli rossi impigliati nella fibrina.
A proposito del moto del sangue nelle arterie e nelle vene ed all'influenza del cuore, le idee di Guglielmini sono ancora ricordate. Ang. Georges-Berthiers(88) scrive: "Guglielmini, qui fait intervenir la matière subtile de Descartes(89), professe encore sur la progression dans les veines et les artères l'opinion de Harvey"(90). Anche sulla teoria meccanica delle secrezioni, Georges-Berthier(91) ricorda il De sanguinis natura di Guglielmini.
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