VII, pag. 325-326.
(6) Muntz. dal De Nolhac, Paris 1888.
(7) Domenico Berti, Le vicende del sistema Copernicano in Italia nella seconda metà del secolo XVI e nella prima metà del secolo XVII. Roma 1876, pag. 26 e seguenti.
(8) Gassendi, Opera Omnia: Vita Copernici, voi. V, pag. 500. Lugduni, 1658.
(9) Bisogna intendersi in quanto si dice corruzione. Le classi o la classe dirigente, quali i nobili, il clero, erano certamente molto corrotti sotto tutti i riguardi, ma la massa della popolazione, quella che oggi diciamo popolo, io credo fosse meno corrotta di oggi. La gran massa delle città e specialmente delle campagne era rassegnata, sopportava gli usi e gli abusi, sopportava i balzelli e le prepotenze dei così detti grandi, dei padroni, dei militari, ecc. E questo si può chiamare corruzione del popolo? Se corruzione anche in questo vi era, era tutta promossa e voluta da chi comandava.
E attualmente gli inganni, le frodi, le falsificazioni commerciali ed industriali più raffinate, che riguardano merci, prodotti chimici, alimentari, medicinali, ecc., non sono immensamente superiori a quelle d'altri tempi? E gli inganni politici, e i sistemi elettorali, ecc., non sono elementi di profonda corruzione?
(10) Il Buckle, nella sua Hist. de la civilisation en Angleterre, vol. I, pag. II, a proposito del regno di Elisabetta e della divisione della religione in cattolica e protestante, scrive: "C'était le premier exemple qu'on voit en Europe d'un gouvernement marchant avec succès sans la participation active de l'autorité spirituelle; et il en résulta que pendant plusieurs années le principe de tolérance, quoique imperfectement compris, fut poussé à un degré vraiment étonnant pour une époque aussi barbare".
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