Bergman usa la parola attrazione invece di affinità. La teoria di Bergman può essere riassunta come segue:
Tutti i corpi esercitano attrazione l'uno sull'altro e la grandezza di questa attrazione può essere espressa da un determinato numero. Corpi diversi hanno delle attrazioni diverse per un medesimo corpo. Se il corpo A ha un'attrazione più grande per il corpo B che non per il corpo C, il corpo B scaccerà C dalla sua combinazione con A e si avrà:
AC + B = AB+ Ce su questo principio Bergman costruì le sue tavole delle affinità"(10).
Berzelius aveva dunque davanti a sè l'esempio di due suoi compatrioti: di un grande sperimentatore quale era Scheele, e di uno sperimentatore ed anche filosofo della chimica quale era Bergman. Furono questi i due maestri spirituali di Berzelius; ma nel tempo stesso guardava verso la gran luce che veniva da Lavoisier, dell'opera del quale egli fu il vero continuatore. Dal 1790 al 1800 è un breve periodo, in cui molti volgevano la loro attenzione verso i fenomeni elettrici; la scoperta di Galvani, poi la lotta scientifica fra Galvani e Volta eccitarono non pochi eletti ingegni verso lo studio dell'elettricità; ed in questo tempo anche il naturalista Alex. v. Humboldt pubblicava le sue ricerche intorno all'azione dell'elettricità sui muscoli e sui nervi.
Cenni sulle stato della chimica dal 1800 al 1840. - Nel 1800 la chimica in Europa era, come già dissi, nello stato pressoché come l'aveva lasciata Lavoisier; i lavori di Proust(11), prettamente sperimentali, cominciarono a stabilire la costanza nei rapporti ponderali delle combinazioni chimiche (legge delle proporzioni definite, costanti), e nel tempo stesso (1799-1800) le ricerche di Berthollet sull'affinità chimica(12) lo condussero ad ammettere che i corpi potevansi combinare in rapporti svariatissimi, contrariamente alle esperienze di Proust.
| |
Bergman Bergman Scheele Bergman Berzelius Lavoisier Galvani Galvani Volta Alex Europa Lavoisier Proust Berthollet Proust
|