Le ricerche sulla naftalina e sul fenolo, sulla teoria dei nuclei, sulla teoria delle sostituzioni, pongono Laurent fra i più grandi chimici, e così pure il suo amico Gerhardt, colle sue ricerche sui silicati, sui pesi atomici e la composizione delle sostanze organiche, sulla chinolina, sulle anilidi, sulla teoria dei tipi, sulle amidi e sulle anidridi degli acidi organici (con Chiozza), ecc., fanno considerare il Gerhardt come un terzo riformatore della chimica dopo Lavoisier e Berzelius.
Berzelius prese viva parte ai dibattiti che ebbero luogo dal 1830 al 1848 sulle teorie chimiche, e, volendo sostenere la sua teoria elettrochimica anche nei composti organici, contribuì non poco ad amareggiare la carriera scientifica dei due giovani chimici Laurent e Gerhardt, dei quali però riconosceva il grande ingegno.
I tre paesi dove invece la chimica fioriva erano la Svezia, la Francia e specialmente la Germania. In Germania, poco dopo Berzelius, sviluppatasi la chimica coi lavori di Mitscherlich, Erdmann e Marchand, Liebig e Wöhler, Bunsen, Strecker, H. Kolbe, A. W. Hofmann e tanti altri chimici, verso il 1850-1855, si accettano subito le idee di Laurent e Gerhardt, la teoria dei tipi progredì, i Trattati di chimica dei giovani chimici tedeschi progressisti sono scritti secondo le idee di Gerhardt; si arriva così a Kekulé colla sua teoria della valenza e del carbonio ad atomi concatenati; la legge di Avogadro, messa in luce da Cannizzaro nel Congresso di Carlsruhe del 1860, fu adottata in Germania senza esitazione, e dopo, anche in tutti gli altri paesi.
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