[vedi figura berze_03.png]J. Jacob Berzelius
Berzelius era di religione protestante ed il padre suo era pastore, anzi Supremus collega scolae a Linkköping, ove morì nel 1783, e lasciò pochi beni di fortuna; perciò il Berzelius, rimasto orfano sin dalla fanciullezza, dovette combattere contro privazioni di ogni sorta. Sino da giovane sentì propensione per la chimica e studiò questa scienza ad Upsala; ma i suoi maestri Afzelius ed Ekeberg non erano di tale levatura da incoraggiare il giovane scienziato, il quale allora si dedicò alla medicina. Ad Upsala, Afzelius ed il suo aggiunto Ekeberg erano incaricati delle lezioni e delle esperienze di chimica. Allora, come ancora oggi (scrive l'anonimo dell'Edinburgh Phil. Journ.), a Upsala, a Stockholm, a Lund e a Copenhagen gli allievi erano ammessi, dopo i corsi pubblici, nel laboratorio e potevano eseguire alcune manipolazioni chimiche. Berzelius andò anch'egli in laboratorio, e la prima operazione che gli fu data era la preparazione dello zafferano di Marte (crocus Martis), calcinando il solfato di ferro in un crogiuolo. "Bien, dit-il, c'est ce que peut faire le premier manœuvre venu; si c'est là tout ce que je dois apprendre ici, je pourrais ainsi bien me dispenser d'y venir". "Ma, rispose Afzelius, le operazioni seguenti sono più difficili". E la seconda preparazione fu quella della potassa caustica bruciando il cremortartaro in un crogiuolo. "Je fus si dégoûté, dit Berzelius, du peu d'intérét que m'offraient de telles expériences que je résolus de ne plus demander d'opérations". Ad ogni modo, è fuori di dubbio che per quanto Berzelius si lagnasse de' suoi maestri, fu ad Upsala che prese amore alla chimica.
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