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Fu confrontato, e giustamente sino ad un certo punto, da H. Rose e da altri con H. Davy e con Gay-Lussac, ma io credo che Berzelius sia superiore a questi due, che egli ammirava. L'influenza complessiva che egli ha avuto in tutti i rami della chimica non è superata da nessun chimico del secolo XIX; egli è il più grande chimico di questo secolo.
Il Berzelius era socio straniero della nostra R. Accademia delle Scienze di Torino fino dal 20 gennaio 1833, e di tutte le principali Accademie del mondo. Ebbe la medaglia Copley nel 1836.
Molte notizie sulla vita privata del Berzelius e sui suoi rapporti con gli altri chimici il lettore troverà nelle: Biographische Aufzeichnungen di Jacob Berzelius, pubblicate dal Söderbaum nelle Monographien aus der Geschichte d. Chemie, 1903, VII Heft. Berzelius scrisse questa sua auto-biografia nel 1842, cioè sei anni prima della sua morte, e la scrisse perchè gli statuti della R. Accademia di Svezia prescrivono che i suoi membri debbono scrivere la loro biografia.
Ebbe il compiacimento di vedere tutte le sue opere tradotte nelle principali lingue.
Spesso anzi si lamentava dei traduttori e già in una lettera a Berthollet del settembre 1814 scriveva: "J'ai beaucoup de plaisir à trouver qu'on a fait insérer quelques-unes de mes Mémoires dans les Annales de Chimie. Mais j'ai èprouvé de la peine à voir comme on les a mal traduits. Dans la mémoire sur les fluides animaux il y a des endroits qui n'ont absolument aucun sens; on m'y laisse dire p. ex. qu'on peut faire de la bile avec de l'éther, etc.
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