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      Se anche egli ha errato nel giudicare certi nemici, è bene che la storia non lo dimentichi: errare humanum est.
      Però coloro che conobbero intimamente il Berzelius hanno conservato di lui grande affetto ed ammirazione, e più di tutti vanno ricordati Mitscherlich, Wöhler ed H. Rose.
      Non è vero, secondo me, che Berzelius, perché contrario alla teoria delle sostituzioni, abbia contribuito a ritardare il progresso della scienza. La scienza per progredire bene ha bisogno di lotta. La lotta eccita alla ricerca; qualcuno ne soffre, è vero, ma è così in ogni guerra. Il male è più grave quando la lotta nella scienza è affatto personale, per invidie o gelosie, come nel caso di Dumas contro Laurent e Gerhardt, perchè egli non voleva che i due intelligenti e focosi chimici avessero un posto universitario o di scuola superiore a Parigi, come avevano i Péligot, i Balard ed altri suoi seguaci, molto inferiori ai due giovani riformatori. Dal Dumas si faceva di tutto per far mancare i mezzi di studio a Laurent e Gerhardt.
      Alcune volte anche Berzelius ha pronunziato su altri chimici dei giudizi non ben fondati e che ha dovuto poi assai modificare. Tale è il caso con Prout. In una lettera del 22 aprile 1818, a Marcet, egli scriveva:
      .....Les résultats obtenus par le docteur Prout sur la composition des trois substances animales ne méritent certainement pas la confiance que vous y mettez. Prout ne s'est point aperçu des difcultés attachées à cette matière, et il a trop confiance en sa manière d'appliquer les proportions définies


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Jons Jacob Berzelius e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1915 pagine 398

   





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