Berzelius nella sua lotta con Laurent e Gerhardt avrebbe dovuto essere moderato ed equanime come dimostrava di esserlo quando nel suo libro Théorie des proportions chimiques, ediz. 1819, pag. 18, ed ediz. 1835, pag. 12-13, trattando delle teorie in genere, scriveva: "Ogni teoria non è che una maniera di rappresentare l'interno dei fenomeni. Essa è ammissibile e sufficiente sin tanto che può spiegare i fatti conosciuti. Ma può anche essere inesatta, benchè in un certo periodo di sviluppo della scienza serva così bene come una teoria vera. Le esperienze aumentano in numero, si scoprono nuovi fatti che non si conciliano più colla teoria, si è obbligati a cercare un'altra spiegazione applicabile ugualmente a questi nuovi fatti, ed è così che di secolo in secolo si cambieranno probabilmente i modi di rappresentarsi i fenomeni nelle scienze, senza forse trovare mai i veri; ma quand'anche fosse impossibile raggiungere questo scopo nei nostri lavori, bisognerebbe ugualmente sforzarsi di avvicinarsi.
Nell'incertezza inseparabile da ogni speculazione puramente teorica, avviene talora che due spiegazioni differenti possono ugualmente aver luogo; allora è necessario di studiarle tutt'e due e benchè la nostra incertezza aumenti, essa non diminuirà i nostri sforzi per trovare la verità, perchè il vero scienziato, colui che si applica più a conoscere che non a credere, studia le probabilità e non dà la preferenza a nessuna opinione se non quando è fondata su prove decisive.
In fatto di scienza ci occorre sempre una teoria per ordinare le nostre idee in un certo modo, senza del quale i particolari sarebbero troppo difficilmente ricordati.
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Laurent Gerhardt Théorie
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