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      Noi abbiamo una teoria quando essa spiega tutti i fatti conosciuti. Quand'essa è generalmente adottata, è spesso utilissimo per la scienza che si possa provare che i fenomeni ammettono anche un'altra spiegazione; ma non ne consegue che la prima debba essere considerata come inesatta; è dunque una innovazione biasimevole il cambiare il modo di spiegare già adottato con un nuovo modo, la cui esattezza non è fondata su maggiori probabilità. Egli è dunque indispensabile di provare prima che quella che è generalmente stabilita è inesatta e che ne occorre un'altra
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      Egli avrebbe dovuto ricordare quanto scrisse nel 1827(109): "L'abitudine di un'opinione ingenera spesso la completa convinzione della sua esattezza; essa ci impedisce di vederne i punti deboli e ci rende incapaci di accettare le prove che si manifestano contrarie".
      Liebig scriveva delle belle lettere, raccomandando il disinteresse nella scienza, predicando ai suoi allievi che dovevano lavorare per la scienza senza preoccuparsi del guadagno, ma poi, viceversa, egli, nato povero, morì ricchissimo. Ed io non ho mai dimenticato una sua lettera al Sobrero nel 1844, nella quale raccomandava di lavorare, di studiare bensì ma non a scopo di lucro. Quanto mai è ripiena di contraddizioni l'anima umana!
      Così può dirsi di Dumas, di Payen, di Gay-Lussac, di Thenard e di tanti altri, i quali morirono ricchissimi, mentre in origine erano poveri. E giustamente il Laurent, che lasciò la famiglia nella miseria causa le sue inimicizie con Dumas ed altri potenti presso il Governo, scriveva delle lettere di fuoco, che saranno da me riprodotte nella sua Biografia.


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Jons Jacob Berzelius e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1915 pagine 398

   





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