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      Nel suo Traité, ediz. francese del 1839, vol. II, pag. 219, scrive:
      Gli acidi ossalico, tartrico e citrico decompongono l'acido vanadico allorquando sono in eccesso; si forma nel primo istante una soluzione gialla, che in breve tempo passa pel verde all'azzurro. Però allorquando questi acidi non sono in eccesso, la loro unione coll'acido vanadico può diventare stabile. Così se dopo aver ossidato l'ossalato vanadico con acido nitrico e scacciato quest'ultimo coll'evaporazione, si tratta la massa con acqua, questa ne scioglie una gran parte, assumendo un colore rosso giallastro e lasciando dopo evaporazione l'ossalato ipervanadico in forma di un estratto giallo rossastro
      .
      Nell'ultima edizione del medesimo Traité, vol. IV, pag. 401, non accenna più all'azione dell'acido citrico, ma solamente degli acidi ossalico e tartarico.
      Nella Memoria originale: Sur le vanadium et ses propriétés(135) più ampiamente discorre degli ossalati, tartrati e citrati di vanadio.
     
      Gli ipocloriti. - Quando si fa passare una corrente di cloro attraverso una soluzione diluita di potassa il gas è assorbito e si forma un prodotto considerato da Berzelius come una miscela di cloruro di potassio e di clorito potassico. Prima di Berzelius si credeva che il cloro si combinasse colla potassa soltanto e formasse il cloruro di potassa. È vero che ora si sa che si forma ipoclorito e non clorito, ma il concetto di Berzelius che si formassero due composti era giusto(136). Detmer ha poi fatto vedere che si forma l'ipoclorito.


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Jons Jacob Berzelius e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1915 pagine 398

   





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