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      Vi descrive un gran numero di composti nuovi, fra i quali l'acido vanadico. È a pag. 382 ove fa cenno dell'azione degli acidi ossalico, tartrico e citrico sull'acido vanadico; ed ancor meglio nel suo Traité de Chimie, 4a ediz. franc., 1839, t. II, pag. 219; sull'acido ossalico, ad esempio, si forma un ossalovanadato che però non ha analizzato. Ditte nel 1886 ottenne un ossalovanadato in cristalli gialli; così pure Rosenheim nel 1893(146).
      Il prof. G. Barbieri, che ha studiato i tartro- e citrovanadati, ha confermato la grande esattezza delle osservazioni di Berzelius(147).
      Nel 1813 con Marcet (V. sopra) fece conoscere anche la composizione del solfuro di carbonio, allora detto solfo carburato(148). Per le ricerche sul boro, manganese, ecc., si vegga il cap. XIV.
      Può dirsi che non vi è parte della chimica inorganica che non sia stata toccata dal Berzelius.
     
      Metodi analitici. - Il Berzelius, in seguito ai suoi numerosi lavori sui pesi atomici, su quasi tutti gli elementi allora conosciuti ha dovuto scoprire e modificare tutti i migliori metodi di analisi inorganica. Nel 1827 pubblicò il libriccino: De l'analyse des corps inorganiques, trad. dal tedesco, Parigi 1827. Egli era conscio della grande importanza che ha pel chimico l'analisi chimica e giustamente, nella prima pagina del suo libro, trovansi le celebri parole: "L'analyse chimique met à l'épreuve tout à la fois les connaissances, le jugement et l'exactitude du chimiste", che hanno poi servito come epigrafe in tanti libri di analisi.


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Jons Jacob Berzelius e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1915 pagine 398

   





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