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E dopo (pag. 75) esposte alcune sue ricerche analitiche e discusse altre, ma inesatte, del Bucholz, continua:
Era presumibile che una base salificabile determinerebbe per parte sua in qualche modo la quantità d'ossigeno nell'acido necessario a saturarla; ma questo rapporto fu più difficile da trovare, che non quello fra l'acido e l'ossigeno nella base. Tuttavia io fui tanto fortunato da scoprirlo. Eccolo:
In una combinazione, formata da due corpi ossidati, quello che, nel circuito della pila elettrica, si dispone presso il polo positivo (ad esempio l'acido) contiene 2, 3, 4, 5, ecc., volte tanto di ossigeno di quello che si dispone presso il polo negativo (ad esempio l'alcali, la terra, l'ossido metallico). Questa regola, essendo applicabile a molte altre combinazioni oltre i sali, darà presto all'analisi chimica una perfezione inattesa. La maggior parte degli acidi contengono due volte tanto di ossigeno delle basi che li saturano, come l'acido carbonico, l'acido solforoso; altri ne contengono tre volte tanto, ad es. l'acido solforico, e altri ancora, ad es. l'acido muriatico sovraossigenato, ne contengono fino a due(198) volte tanto. Fra tutte queste combinazioni, l'acqua ha una parte assai interessante; ora, come base, si unisce agli acidi, per es. agli acidi minerali, agli acidi vegetali cristallizzati; ora, sostituendo gli acidi, si combina cogli alcali, le terre e gli ossidi metallici, formando ciò che noi chiamiamo idrati
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Questa lettera a Berthollet (1811) termina con una tabella delle analisi che egli ha fatto; ed è meravigliosa per l'esattezza dei risultati.
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Bucholz Berthollet
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