Il Nernst, nel suo Traité de Chimie théorique, scrive che l'identificazione delle forze chimiche e dell'attrazione delle elettricità contrarie non fu che temporanea, ma malgrado l'autorità di un Berzelius la chimica si sbarazzò di questa ipotesi, la quale invece di condurre a conoscenze più estese non faceva che recar confusione nella nozione precisa e naturale dei fatti. Ma il Nernst è poi in contraddizione quando afferma in altro luogo del suo Trattato che la teoria elettrochimica è rinata nella teoria dei joni.
Il concetto veramente geniale del dualismo elettrochimico berzeliano risorge quasi in ogni nuova teoria chimica generale.
Questo dualismo elettrochimico fu attaccato da varie parti. La prima e più importante obiezione fu quella, come ho già detto, dovuta alla teoria delle sostituzioni, che fu causa di una lunga lotta tra Berzelius e Laurent, Gerhardt e Dumas. Se la combinazione chimica dipendesse solamente dalle cariche elettriche, la proprietà del nuovo composto che si forma sarebbe una funzione di queste cariche. Si osservò che nella naftalina, nell'acido acetico, ecc., si poteva sostituire l'idrogeno col cloro, col bromo senza cambiare la natura del composto che si otteneva. Dall'acido acetico CH3.COOH si otteneva l'acido tricloroacetico CCl3.COOH. Berzelius non poteva allora spiegare bene come tre atomi di idrogeno che portano una carica positiva possano essere sostituiti con quelli di cloro o di bromo che portano cariche negative. Questo fatto ed analoghi che molti atomi di idrogeno a cariche positive possono essere sostituiti con elementi o gruppi a cariche negative, senza che sostanzialmente cambiasse la natura del composto, fu di grande ostacolo alla teoria dualistica del Berzelius, che dovette cadere e cedere il posto alla teoria unitaria di Laurent e Gerhardt.
| |
Nernst Traité Chimie Berzelius Nernst Trattato Berzelius Laurent Gerhardt Dumas Berzelius Laurent Gerhardt
|