Queste spiegazioni però non sono applicabili al caso del tetracloruro di silicio, dove gli spettri sui due lati della piastra sono linee di spettri.
Da questi esperimenti risulterebbe che gli atomi di cloro nei derivati clorurati del metano sono carichi della stessa elettricità degli atomi di idrogeno che spostano.
Quando possiamo determinare la qualità delle cariche elettriche portate dagli atomi in una molecola di un composto, possiamo accertare se una data reazione chimica provoca o non provoca uno scambio delle cariche elettriche negli atomi che prendono parte alla reazione. Prendiamo ad esempio la reazione:
CH4 + Cl2 = CH3Cl + HCl.
Se noi rappresentiamo la qualità della carica elettrica portata da un atomo con + o - collocato sotto il simbolo che rappresenta quest'atomo, possiamo scrivere l'ultima reazione così:
CH4
+
ClCl
=
CH3Cl
+
HCl.
- +
+ -
- + +
+ -
di modo che questa reazione può essere prodotta da un nuovo aggiustamento degli atomi senza nessuna alterazione delle loro cariche elettriche.
Se però prendiamo la reazione
HH
+
ClCl
=
2HCl.
+ -
+ -
+ -
vediamo che, oltre ad un nuovo aggiustamento degli atomi, in questo caso vi deve essere uno scambio di cariche elettriche fra gli atomi; perchè prima della combinazione metà degli atomi dell'idrogeno erano carichi di elettricità negativa e metà degli atomi di cloro erano carichi di elettricità positiva, mentre dopo la combinazione nessun atomo di idrogeno è caricato negativamente, e nessun atomo di cloro è caricato positivamente. Possiamo quindi distinguere due classi di reazioni chimiche: quelle che necessariamente non richiedono uno scambio delle cariche elettriche dell'atomo e quelle che lo richiedono.
| |
|