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      Però, bisogna dirlo, in qualche caso l'analisi dei sali di piombo ha condotto a risultati erronei; spesso sono preferibili i sali di argento.
      Egli nel 1824 fece una serie di ricerche sugli acetati di rame, argomento allora specialmente ben difficile, perché si conoscono numerosi acetati basici di rame. Egli esaminò specialmente questi ultimi e riuscì a stabilire l'esistenza dei seguenti:
      2CuO.Cu(C2H3O2)2.11/2H2O;
      CuO.Cu(C2H3O2)2.6H2O;
      CuO.2Cu(C2H3O2)2.6H2O;
      47CuO.Cu(C2H3O2)2.12H2O (?).
     
      Gli acidi organici erano da lui considerati come l'unione di un radicale idrocarbonato con dell'ossigeno. L'acido acetico, secondo Berzelius, era da considerarsi come un radicale acetile C4H6 formato da quattro atomi di carbonio e sei atomi di idrogeno unito con tre atomi di ossigeno, cioè:
      C4H6 + O3;
      questo era l'acido anidro per Berzelius, colle basi formava i sali e così si aveva acetato di potassio:
      C4H6 + O3 + K2O;
      dove si vede che anche qui l'ossigeno dell'acido e l'ossigeno della base sono nel rapporto 3 : 1. Nel sistema unitario l'acetato di potassio diventava C4H6K2O4 che è, coi pesi atomici moderni:
      C2H3KO2.
      Così egli dimostrava le analogie fra gli acidi organici e minerali. Analogie molto evidenti egli scorse giustamente tra i sali e gli eteri, nei quali egli ammise un radicale ossigenato che non è poi altro se non l'ossido di etile. Gli eteri composti erano l'insieme dell'ossido di etile con l'acido:
      C4H10O.SO3
      Etere solforicoC4H10O.C4H6O3.
      Acetato di etileE se si guardi bene, in fondo è ciò che si ammette ancora oggi.


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Jons Jacob Berzelius e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1915 pagine 398

   





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