Siccome questa forza agisce, in generale, in modo analogo al calore, è permesso di chiedersi se, essendo diversamente graduata, ora per un impiego diverso di uno stesso corpo catalizzante, ora per l'introduzione di diversi corpi catalizzanti, in uno stesso liquido, essa darebbe luogo, come si osserva nell'azione del calore e di temperature diverse, a prodotti catalitici diversi; e se, d'altro lato, il potere catalitico d'un corpo possa esercitarsi su un maggior numero di composti, oppure, come paiono indicare le nostre esperienze, su alcuni corpi soltanto e non su certi altri. Ma, nello stato attuale delle nostre cognizioni, è impossibile decidere tali questioni, come pure molte altre sullo stesso soggetto; la loro soluzione dipende dal risultato delle ricerche future.
Basta per ora aver dimostrato, con un numero sufficiente d'esempi, l'esistenza di questa forza che, definita come si è visto, getta una nuova luce sulle reazioni chimiche nei corpi organizzati. Non citeremo che un esempio: attorno ai germogli della patata (Jahresb., 1835, pag. 283) si trova accumulata della diastasi che invece manca nel tubercolo e nel germe sviluppato; riconosciamo in questo punto un centro di forza catalitica in cui l'amido insolubile del tubercolo è trasformato in gomma e zucchero e questa parte della patata diverrà l'organo secretore per le sostanze solubili che devono formare i succhi del germe nascente. È poco probabile che l'azione suddetta sia, nella vita vegetale, unica nel suo genere; è possibile invece supporre che nei vegetali, come nel corpo animale, abbiano luogo mille effetti catalitici fra i tessuti e i liquidi, da cui nasce il gran numero di diversi composti chimici, la cui produzione a spese di una stessa materia greggia, che noi chiamiamo sangue o succo vegetale, non potrebbe essere spiegata con nessuna altra causa conosciuta.
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