Egli aveva intuito la grande importanza che avrebbero i fenomeni catalitici negli organismi vegetale ed animale. Schönbein, in molti dei suoi lavori, fra i quali voglio ricordare una lezione all'Università di Basilea, dal titolo: Delle azioni catalitiche prodotte dalle materie organiche, e della loro distribuzione nel regno vegetale e nel regno animale(362), dimostrò vera l'affermazione del Berzelius; e poco prima aveva applicato lo studio dei fenomeni catalitici al sangue.
Questa idea di Berzelius di sostanze che agiscono di presenza accelerando le reazioni, fu poi ammessa da molti chimici, ma da altri, quale il Liebig, aspramente combattuta. Oggi, dopo l'iniziativa presa da Ostwald, lo studio della catalisi è diventato uno dei più importanti, sia dal lato teorico che pratico. Importanza enorme ha pure per le fermentazioni. Ed il Wöhler presagiva che così doveva essere quando raccomandava a Liebig di non esagerare contro Berzelius.
La critica, motto vivace, ingiusta, che Liebig già nel 1838 fece della catalisi di Berzelius, era foriera di quella rottura delle relazioni amichevoli fra i due grandi chimici, che doveva effettuarsi completa nel 1844.
Quando Berzelius pubblicò nei suoi Jaresberichte del 1836-1837 la celebre Nota sulla forza catalitica, Liebig espresse subito in modo poco moderato ed anzi in termini molto vivaci il suo avviso contrariamente a Berzelius. Wöhler, temendo che il suo amico volesse introdurre questi apprezzamenti poco benevoli per Berzelius nella Memoria sulla amigdalina che i due amici dovevano pubblicare insieme, scrisse al Liebig la seguente lettera che dimostra una grande delicatezza ed equanimità:
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