Ma i pesi di volumi uguali riferiti al peso di uno di essi preso come unità, rappresenta ciò che si dice la densità. Deve dunque esistere, si diceva e si disse per lungo tempo, una relazione fra la densità dei gas ed i loro pesi atomici. Questa relazione fu subito afferrata dal Berzelius, il quale appunto ammise, già nel 1813, come legge che nelle stesse condizioni di temperatura e di pressione volumi uguali di gas contengono un ugual numero di atomi. Il peso relativo del volume ed il peso dell'atomo erano considerati come identici. La proposizione così formulata dal Berzelius(379) fu accettata dalla maggior parte dei chimici e fu causa per la quale la legge di Avogadro tardò tanto tempo ad essere accettata nel suo vero significato.
Tutto questo generò molta confusione; colle densità si credette di determinare il peso atomico e perciò questi pesi atomici spesso non corrispondevano a quelli determinati secondo altri criteri, quali l'analisi dei sali, l'isomorfsmo, il calorico specifico(380).
Composizione del cloro e dell'azoto. - Per lungo tempo il Berzelius, anche dopo le ricerche di Davy, di Gay-Lussac e Thenard(381) e di altri chimici, ritenne che il cloro e l'azoto fossero dei corpi composti(382). Egli ancora nel 1816, in una lettera a Marcet(383), tenta di dimostrare che le esperienze di Davy non sono sufficienti per far ritenere essere l'acido muriatico un composto d'idrogeno e di un elemento, il cloro.
Così egli fece per l'azoto e l'ammoniaca; ammetteva che questi corpi contenessero dell'ossigeno(384).
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