Lavoisier solo ha introdotto nella nuova chimica il chiaro concetto di elemento, quale non era stato nella mente di Boyle nè di altri sapienti. L'Ostwald stesso, non troppo tenero per Lavoisier, scrive: "D'ailleurs, Lavoisier a introduit le concept d'élément chimique, qui, depuis, a régné sans modifications pendant plus d'un siècle"(441). E questo concetto può ben dirsi che regna sovrano tuttora, per quanto modificato, se si vuole.
Già Geber (secolo VIII) ed altri alchimisti, già Biringucci (1540), già Cardano (1553)(442) e A. Cesalpino, poi G. Rey (163O), poi Boyle e Mayow, Beccaria, Bayen, il Lomonossow (1711-1765)(443) ed altri ancora, avevano osservato che i metalli calcinati aumentano di peso; ma che vuol dire ciò? Quali serie conclusioni ne avevano tratto? Nessuna. Sia perchè le esperienze non erano condotte con metodo galileiano, sia perchè non si conosceva ancora la natura dell'aria e dell'acqua. Lavoisier invece, mente sintetica e generalizzatrice per eccellenza, ha fatto conoscere in modo mirabilmente chiaro la grande funzione dell'ossigeno. A proposito del Mayow, il Mendelejeff scriveva:
Già un secolo prima di Lavoisier il chimico inglese Mayow (nel 1666) aveva tentato di spiegare certi fenomeni di ossidazione, ma egli non seppe sviluppare le sue opinioni con chiarezza, nè riunire in un tutto la sua dottrina, nè appoggiarla con esperienze decisive; e così l'onore di aver fondato la chimica moderna deve interamente rimanere a Lavoisier
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La scienza (egli continua) è un patrimonio comune, e l'equità esige che la più grande gloria scientifica sia dovuta non a colui che per primo ha enunciato una verità, ma a colui che ha saputo svilupparla, dimostrarla ed a farne un bene generale
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