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      La questione dei precursori di Lavoisier ha attivato l'attenzione di alcuni storici inglesi e tedeschi; ma č questione direi secondaria. Questioni come queste sono minuterie storiche che č bene vi siano, e stiano negli archivi, e siano poi utilizzate per le voluminose storie, ma non diminuiscono affatto l'importanza e l'influenza di colui che ha saputo far penetrare le sue idee nei principali cervelli del suo tempo e dopo. Nelle sintesi storiche sono queste grandi figure che campeggiano.
      E che le idee di Lavoisier fossero ai suoi tempi nč facili da concepirsi, nč facili da introdursi nella nuova chimica, lo prova il fatto che i maggiori chimici di allora: Bergman, Seheele, Priestley, Cavendish morirono perfettamente convinti della veritā della teoria flogistica. E non possiamo, a cagion d'esempio, dimenticare che la teoria del flogisto era cosė radicata nella medicina, che ancora nel 1837 e ancora dopo il 1840, si usava correntemente la parola flogosi per infiammazione; il famoso libro del nostro Rasori Teoria della flogosi, fu pubblicato nel 1837 e tradotto in francese nel 1839.
      Il principale lavoro dei chimici al principio del secolo XIX fu la conferma del sistema e delle profezie di Lavoisier. Questo grande chimico e fisico ammise che tutti i corpi risultassero dalla combinazione di un acido con una base:
      base + acido = sale;
      tanto la base quanto l'acido alla loro volta dovevano derivare dalla combinazione di un radicale con l'ossigeno e quindi:
      mercurio + ossigeno = ossido di mercurio;


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Jons Jacob Berzelius e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1915 pagine 398

   





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