Il périt à la fleur de son âge, avant d'avoir pu achever l'ouvrage qu'il venait de commencer. S'il lui avait été donné de profiter des moyens que nous offrent aujourd'hui de nombreuses expériences et d'étonnantes découvertes, quel fruit la science n'aurait-elle pas dû recueillir des travaux de l'homme de génie qui aperçut d'abord ce qu'un grand nombre de ses contemporains ne purent reconnaitre qu'à la suite de longues discussions!
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Berzelius era entusiasta di Lavoisier e ne discorre sempre colla più grande ammirazione. Nel suo Traité de Chimie, dopo aver accennato alle grandi scoperte di Priestley e di Scheele, scriveva: "Lavoisier nel 1777 dimostrò che la combustione consisteva in un assorbimento di ossigeno, e che l'aumento di peso che subivano i corpi per la combustione era uguale al peso del gas ossigeno assorbito. Nell'anno seguente egli fece vedere che l'ossigeno era parte costituente di tutti gli acidi, e perciò egli propose la parola ossigeno (generatore degli acidi). A questa epoca non si sapeva ancora che l'ossigeno entrava come parte essenziale nella composizione delle basi. In seguito a questi risultati, Lavoisier cambiò la denominazione di aria del fuoco, di aria vitale, ecc., in quella di gas ossigeno. Questo vasto genio (continua Berzelius) diede alla scienza una direzione tutt'affatto nuova, e nel 1789 pubblicava il suo Traité élémentaire de Chimie, nel quale la nuova dottrina è esposta nel suo bell'insieme"(448).
L'aver insistito sull'opera di Lavoisier non è lieve merito di Berzelius; Helmholtz afferma che verso il 1820-1830 le scoperte di Lavoisier e di H. Davy non erano ancora, in Germania, entrate nell'insegnamento.
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