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      Quando decomponiamo un sale colla corrente scriviamo:
      K2O.SO3 = K2O+ + SO3-
      secondo Berzelius; ed oraK2SO4 = K2+ + SO4-
      secondo la teoria de' joni. Il concetto in fondo non è molto diverso. Il dualismo di Lavoisier relativo ai sali, cioè che essi risultano dalla combinazione degli acidi cogli ossidi, diventò nelle mani di Berzelius il dualismo elettrochimico(450).
      Ma un altro grande ravvicinamento vi è tra Lavoisier e Berzelius e riguarda l'analisi quantitativa. Lavoisier con la bilancia alla mano stabilisce i rapporti quantitativi tra il mercurio e l'ossigeno nell'ossido di mercurio, tra l'idrogeno e l'ossigeno nell'acqua, tra il carbonio e l'ossigeno nell'acido carbonico, ecc. ecc.; determina la quantità di carbonio, di idrogeno e di ossigeno nelle materie organiche. Insomma, fonda la vera chimica quantitativa.
      Dopo Lavoisier, la chimica quantitativa, per opera sovratutto di Berzelius, divenne metodo, divenne sistema, divenne vera guida; precisamente in modo analogo a quanto accadde per la scienza sperimentale in generale solamente dopo Galileo. Dopo Galileo si scoprono altre leggi fisiche, e così dopo Lavoisier si scoprono altre leggi chimiche, tutte fondamentali. Berzelius ha introdotto nell'analisi quantitativa un'esattezza e un numero sì grande di nuovi metodi, che sembra quasi incredibile. L'esattezza sperimentale di Berzelius può dirsi proverbiale: Marignac, Stas, Pelouze ed altri fra i migliori analisti non riuscirono mai a superare Berzelius.
      Tra Lavoisier ed i suoi predecessori o cosidetti precursori, vi ha un'altra differenza enorme nel modo di sperimentare e nel trarne le conclusioni.


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Jons Jacob Berzelius e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1915 pagine 398

   





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