Valga, ad esempio, il suo lavoro sul diamante. Newton aveva previsto la combustibilità del diamante; nel 1694, Averani e Targioni, in Firenze, dimostrano che il diamante si consuma quando è esposto al fuoco di uno specchio ustorio; Macquer pure dimostrò che il diamante brucia, ma solamente Lavoisier dimostrò ad evidenza che quando il diamante brucia nel gas ossigeno, si trasforma totalmente in acido carbonico. Dunque, egli disse, il diamante è carbonio puro! Nessun altro aveva tratto questa conseguenza.
Tutto questo ci spiega benissimo perchè il Berzelius, senza nessuna esagerazione, fosse ammiratore del Lavoisier, come lo furono tanti altri grandi uomini del suo tempo e dei tempi posteriori ed anche ora; e lo saranno sempre.
Chi non vede subito queste cose, nulla ha capito dell'opera di Lavoisier.
I più grandi tedeschi: chimici, fisici, naturalisti, fisiologi, hanno sempre collocato Lavoisier nel primo rango fra i chimici, anzi fra i grandi genii.
Che poi alcuni chimici, per ragioni forse di ingiusto sentimento di nazionalità, abbiano fatto delle critiche più che severe su Lavoisier, ciò non ha nulla che vedere colla grandiosità dell'opera di quel sommo. È dai lavori dei grandi uomini che si deve giudicare del loro valore e non da poche critiche, più o meno ingiuste o parziali.
L'opera di Lavoisier ha senza dubbio ispirato Higgins e specialmente Dalton, nell'attribuire agli atomi un peso relativo. Senza un'idea chiara di corpo semplice e di corpo composto, senza un'idea chiara che cosa sia reazione chimica, combinazione chimica, quali ce le ha insegnate Lavoisier, era impossibile arrivare all'idea di peso atomico.
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