Essendo di famiglia facoltosa, potè dal 1837 al 1839 studiare nella Scuola delle Miniere in Parigi e poi viaggiare in Svezia, Norvegia e Germania, ove fece la conoscenza di Berzelius, di Liebig e di Wöhler. Nel semestre invernale del 1840 studiò nel laboratorio di Liebig a Giessen. Nel 1841 fu nominato professore di chimica nell'Accademia di Ginevra e nel 1845 anche di mineralogia. Insegnò sino al 1878. Tutte le sue ricerche scientifiche furono fatte a sue spese. Incominciò con qualche lavoro di chimica organica sull'acido naftalico e sulla naftalina, poi si dedicò quasi esclusivamente alla chimica inorganica e specialmente alla determinazione dei pesi atomici; egli voleva vedere se la cosidetta legge di Prout era vera. Egli diceva: "La science gagne plus à la démonstration d'une théorie ancienne, mais qui ne repoisat que sur des hypothèses, qu'à la création d'une théorie nouvelle, quelque brillant quelle soit, si elle n'est pas elle même basée sur des preuves rigoureuses".
Era molto abile anche nella cristallografia e così poteva con competenza discutere le leggi di Mitscherlich. Dal 1840 al 1851 pubblicò un gran numero di ricerche mineralogiche. Fece uno studio esauriente dei composti di tantalio e di niobio.
Ma dove si è meglio manifestata la sua attività e abilità fu nella determinazione dei pesi atomici degli elementi principali, che erano in discussione, quali sono il cloro, il bromo, l'argento, l'azoto, ecc.
Studiò attentamente la decomposizione del clorato potassico e riconobbe che ha luogo in tre periodi: il primo termina quando il clorato ha perduto 4,5% di ossigeno ed il residuo contiene 64-65% di perclorato e 12-13% di clorato; nel secondo il clorato termina di decomporsi ed il residuo contiene perclorato e cloruro; nel terzo il perclorato è decomposto in cloruro e ossigeno.
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