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      Potrebbe essere, diceva egli, che i suoi atomi (molecole) fossero formate del doppio di carbonio e idrogeno che non quelli del gas oleofacente; e il suo amico W. Henry avendo trovato, l'anno dopo, l'esistenza d'un idrocarburo simile nel gas del carbon fossile, Dalton (Manchester Phil. Soc. Mem., t. IV, pag. 64) si convinse che il corpo ch'egli aveva estratto dal gas dell'olio era un composto sui generis, contenente probabilmente il carbonio e l'idrogeno nelle stesse proporzioni che il gas oleofacente, ma avente i suoi atomi (molecole) formati da due atomi di quest'ultimo".
      Comunque sia, queste osservazioni isolate per sè stesse non avrebbero avuto grande importanza; la loro importanza fu manifesta dopo le osservazioni generali di Berzelius e il suo magistrale lavoro sui due acidi tartarici.
      (342) A. Ch. [2], 1831, t. XLVII, pag. 324.
      (343) Un cenno sull'isomeria il Berzelius fa già anche nel 1824 in una lettera a Dulong del 16 settembre, come già in una lettera a Marcet del 14 aprile 1817; in quest'ultima il Berzelius osserva che dalle esperienze di Gay-Lussac pare che i due ossidi di stagno che egli credeva avessero diversa composizione, abbiano invece "le même degré d'oxidation". Mais ce que je ne puis pas expliquer, c'est que ces deux oxydes ont des propriétés si différentes et donnent avec les acides des combinaison salines dont les propriétés chimiques différent d'une manière plus décisive que des sels formés par deux différents degrés d'oxydation chez d'autre métaux. Cette circonstance me parait pour le moment inexplicable et incompatible avec notre expérience chimique en général".


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Jons Jacob Berzelius e la sua opera scientifica
di Icilio Guareschi
Utet Torino
1915 pagine 398

   





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