Nč č da trascurarsi un episodio relativo all'anello nuziale della povera Anita. Prima di separarsi dal Sequi volle il Generale mostrargli quale e quanta si fosse la sua gratitudine per lui, e toltosi dal dito un anello d'oro glielo consegnava dicendogli: "Questo č l'oggetto che io abbia pių sacro al mando, poichč č l'anello nuziale della mia perduta Anita. A voi lo consegno, come pegno della mia gratitudine ed amicizia." E il Sequi rispondeva commosso: esser troppo il dono per il poco fatto da lui; conserverebbe religiosamente il prezioso ricordo, per restituirlo al Generale quando la patria fosse redenta dalla schiavitų. - E il capitano Leggero volle lasciargli per sua memoria un pugnale americano da lui messo in opera nella difesa di Roma. Dopo 10 anni l'Italia era restituita a nazione. - Garibaldi colla leggendaria spedizione de' Mille aveva unita mezza Italia alla patria comune, e due anni dopo giaceva ferito al piede dalla palla d'Aspromonte. - Era in Pisa dopo la prigionia del Varignano, e il dottor Franceschini ed il Sequi si recarono a visitarlo; sennonchč i medici avevano inibita qualunque visita all'infermo. - Troppo doleva ai due amici il tornarsene senza aver veduto il Generale, onde il Sequi, toltosi dal dito l'anello di Anita, pregō l'ufficiale col quale aveva parlato di portarlo a Garibaldi insieme ad una sua carta da visita. - Condiscese l'ufficiale con indifferenza e forse peggio e dopo entrato nella camera del ferito, fu sentita la voce del Generale che diceva: "Fate che passi," cui replicava l'ufficiale rammentando l'ordine assoluto dei medici, ma tacque alla replica tuonante: "Fate che passi, per Dio!
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