Così stabilito il da farsi, mandò il Martini un espresso a San Dalmazio, e partì il Bicocchi per la fiera del Ponte di Ferro alla quale sapeva d'incontrare il Guelfi. Ma l'espresso del Martini trovò che il Serafini era già partito per la fiera, cosicchè il Bicocchi potè ivi parlare con ambedue.
La fiera di bestiame, che si fa ora nella terra di Pomarance, si teneva allora sulla sponda sinistra del fiume Cecina presso il Ponte di Ferro nella adiacente pianura percorsa dalla via di Pomarance, e Garibaldi era passato appunto di là il giorno innanzi per andare al Morbo, cosicchè facendosi la riunione sui due lati della strada, la sua vettura nel giorno dipoi avrebbe dovuto passare in mezzo a tanto popolo adunato, e fu fortuna che questo incontro venisse a caso schivato. - Era in quel giorno il Serafini alla fiera come deputato del Comune di Pomarance, e il Guelfi vi si trovava per suo diporto. - Li prese il Bicocchi ambedue in segreto, e riferì loro essere necessario che si portassero subito al Morbo, essendovi, come disse, due personaggi colà rifugiati da salvare. Nè l'uno nè l'altro avevano di bisogno che una tal cosa fosse loro detta due volte, quindi lasciata il Serafini la deputazione, e il Guelfi gli amici, si posero in via per provvedere al soccorso di que' due proscritti di cui ignoravano il nome, nè questa era cosa nuova per essi che si erano affaccendati in quei tristi tempi a salvare dall'ergastolo e dalla morte quanti più patriotti esuli avevano potuto. - Ora si aspettavano di soccorrere tutt'altri che il più grande campione della libertà italiana.
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