Espose il Guelfi la causa della sua gita in Maremma, e pregò l'amico quanto più caldamente potè a non tralasciare una circostanza così inattesa di giovare alla causa della libertà, e a contentare insieme un vecchio amico. Misurò il Gaggioli tutte le difficoltà ed i pericoli di quanto si sarebbe andato facendo, poi, patriotta ed amico, cedeva alle ragioni ed alle preghiere del Guelfi patriotta vecchio ed amico suo, e tornando indietro dall'intrapreso cammino, rifaceva la via per Follonica, mettendosi con tutta lena a porre in esecuzione quanto aveva promesso. Il Guelfi, poi, resa inutile la gita di Follonica, volgeva per Scarlino, suo paese nativo, onde prendere gli opportuni accordi pel ricevimento degli esuli, e per la loro scorta fino al mare. Giunse a Scarlino, sempre nelle ore della mattina, e fece ricerca tosto di Olivo Pina che conosceva audacissimo, ed era altresì legato seco lui da stretta familiarità, e postolo al corrente di tutto, lo richiese di ricevere esso per lui assente gli ospiti illustri nella sua casa del piano di Scarlino, e di trovare altri giovani di buona volontà e risolutezza che gli si associassero per servire di scorta ai profughi durante il loro soggiorno alla Casa Guelfi, e nella traversata fino al mare. Il trovare compagni non era per Olivo Pina cosa difficile, attesochè nella Maremma tutta, e specialmente in Massa e Scarlino, si era dichiarato il popolo caldo difensore delle idee democratiche, e lo aveva mostrato coll'invio di numero grande di volontari, che erano testè stati rimandati alle loro case pieni di malcontento dal governo lorenese restaurato.
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