Abbenchè io non abbia l'onore di conoscervi personalmente - la fama vostra chiarissima ovunque - di gentilezza, e somma perizia nell'arte medica - mi fanno ardito a chiedervi un consiglio. Una persona per cui m'interesso molto - è stata morsa da un cane, e si teme una conseguenza idrofobica - essa non potrebbe recarsi presso di voi - per imponenti motivi, e desidero caldamente un consiglio vostro sopra il processo da effettuarsi in tal caso. Ditemi pure se i bagni sulfurei potrebbero essere in tal caso di giovamento. -
Vi anticipo, Stimabilissimo Signore, tutta la mia riconoscenza - compiacetevi, vi prego, di un riscontro - e comandate in ogni caso il vostro
G. GARIBALDI.
Dottore Cammillo De Serafini
in San Dalmazio
Maremma Toscana.
Fatti salire i due profughi l'uno a sinistra, l'altro a destra nel baroccino, il Martini consegnò a ciascuno di essi un fucile, e montato in mezzo a loro, prese a guidare il cavallo e partirono per la via di Massa. - Erano circa le 10 quando si mossero dal Molino di Bruciano, e circa alle 12 erano arrivati senza incidenti al punto dove li aspettavano i fratelli Lapini. - Si erano essi partiti da Massa nel modo seguente: Riccardo Lapini e un suo familiare fidatissimo Biagio Serri andarono a ricevere il Generale e il compagno, mentre Giulio Lapini e Domenico Verzera tenutario di vetture si andavano ad appostare dall'altro lato della città nel piano di Schiantapetto. - E qui sembrerà imprudenza il vedere partire i due esuli da Castelnuovo scortati dal solo Martini, ed essere ricevuti sotto Massa da due soli patriotti.
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