Pagina (63/102)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      - Ma si rifletta che la riuscita dell'impresa non dipendeva dalle forze che si sarebbero potute spiegare, ma dalla celerità e segretezza nel condurla. - Era il Martini eccellente cacciatore dotato di non comune coraggio, e di quel sangue freddo che gli abbiamo visto mettere in opera, e che giova più del numero nell'eseguire operazioni siffatte. - Era poi Riccardo Lapini, testè reduce volontario del governo democratico di Guerrazzi, parco di parole, pronto a venire alle mani per ogni nobile causa, e tale da perdere generosamente la vita, per salvare quella dei due che andava ad incontrare. - Nè meno risoluto era Biagio Serri sebbene più maturo d'età, quindi più riflessivo, ma ugualmente infiammato di amore per le idee democratiche. - Quanto a Domenico Verzera basti dire che il buon patriotta fu messo dai bravi fratelli Lapini a parte del segreto per procacciarsi le vetture occorrenti, e fu fatta tanto bene la scelta, che quando si parlò di pagare l'opera sua, il buon uomo del popolo pianse come un fanciullo trovandosi umiliato della offerta mercede, e disse di essere povero, non avere che i suoi cavalli per mantenere la sua famiglia, ma essere stato pronto, fino da quando fu richiesto dell'opera sua, a dare cavalli, vita, e quanto avesse di più caro per salvare l'Eroe di Roma. - Così dicevano, e ponevano in opera, così dicono e farebbero all'uopo i popolani della Maremma Toscana. - E si rammenti infine che i due da scortarsi valevano da sè soli un esercito, e che tutti erano provvisti di armi, e sapevano all'occorrenza adoprarle.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Dal Molino di Cerbaia a Cala Martina
Notizie inedite sulla vita di Garibaldi
di Guelfo Guelfi
Salvatore Landi Firenze
1889 pagine 102

   





Martini Riccardo Lapini Guerrazzi Biagio Serri Domenico Verzera Lapini Eroe Roma Maremma Toscana