Episodio del 26 agosto 1849," per ENRICO SEQUI Firenze, Stamperia Righi, 1862; ma il primo svolge più specialmente i fatti avvenuti dal Morbo fino al mare, il secondo si occupa esclusivamente di quanto avvenne in Val di Bisenzio. Dopo avere tenuto conto delle cose narrate nei due opuscoli, mi sono rivolto a tutti i superstiti fra quelli che ebbero parte diretta nell'impresa, e così raccolsi interessanti notizie dal testè defunto signor Antonio Martini di Prato, dall'egregio signor Cammillo Serafini di San Dalmazio, dai quattro Scarlinesi Pina, Ornani, Fontani e Carmagnini che scortarono Garibaldi dalla casa Guelfi a Cala Martina; poi mi rivolsi a coloro che, legati da intimi rapporti con alcuno degli estinti patriotti, potevano fornire notizie di circostanze e fatti, e così al signor Odoardo Pellini genero del defunto Girolamo Martini, e alla signora Ester vedova Martini pei fatti del Morbo, e al signor Vincenzo Magherini farmacista a Vaiano per quanto avvenne in quel paese. Mi sono dato ad interrogare anche alcuni che, quantunque inconsapevoli, presero una parte nel salvamento, e cioè il Montereggi vetturino di Poggibonsi, Zizzo vetturino di Pomarance, e Tommaso Pucci, figlio della Giuseppa Benfanti. Mi sono stati di aiuto tre atti pubblici, o come diconsi di notorietà, relativi a circostanze diverse, di cui uno sottoscritto: "Ranieri Biagioli di Vaiano," un altro "Vincenzo Bardazzi di Vaiano," e un terzo "Pina, Ornani, Fontani e Carmagnini di Scarlino." E finalmente mi hanno giovato i ricordi di famiglia, essendo stato Angiolo Guelfi parte non ultima del fortunato salvamento.
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