Pagina (31/1183)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Era mio conforto al Governo ritirarsi indietro dallo immediato contatto del Popolo minuto, concedendo subito quanto reputava prudente, riacquistare credito, e temprato per nuova opinione, prendere tempo a ricostruire gli arnesi necessarii di Governo. Questo non volle fare il Ministero; lasciò che gli eventi lo strascinassero legato dietro il carro. Di qui gratitudine poca, esitanza a concedere crescente, su le labbra concordia, in cuore sospetto.
      Gli agitatori, i quali dapprima non furono i demagoghi, chè questi vennero in fondo, ma sì uomini chiari per fama, e per condizione cospicui, ottennero le riforme da loro reputate sufficienti. Giusta il costume antico di quelli che commuovono le moltitudini, pretesero allora, ch'esse posassero; contenti loro, contenti tutti. Il Popolo minuto, poco soddisfatto della Legge sopra la stampa perchè non legge, nè della Guardia Civica perchè n'era escluso, continuò ad agitarsi per conto proprio.
      Giuseppe Mazzoni deputato, con molta verità accennava a questo con le parole profferite nella Seduta del Consiglio Generale toscano del 16 ottobre 1848: "Però le agitazioni anteriori al settembre dell'anno passato, le quali non si disapprovavano nemmeno da certi alti personaggi, furono generalmente riguardate come politiche necessità; e s'esse non erano, l'antica Babele della Polizia non sarebbe espugnata, e le libertà dello Statuto, che tutti stimiamo carissime, sarebbero tuttora un sogno(6)."
      Io però non dubito punto affermare, che i Toscani di natura contentabile, acquistate le libertà costituzionali, sarebbonsi tenuti soddisfatti, se anche sopra di loro non fosse passato il vento che sconvolse l'Europa intera dal Mediterraneo al Baltico, dall'Atlantico al Mar Nero, e minacciò portar via, come la polvere di una strada maestra, i troni di Vienna, di Berlino, di Roma, di gran parte della Germania, e d'Italia, nella guisa stessa che disperse quello di Francia; ed in ispecie poi il prossimo incendio di Sicilia, di Milano, e di Venezia, la guerra della Indipendenza prima, poi i disastri della guerra.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





Governo Popolo Governo Ministero Popolo Legge Guardia Civica Mazzoni Seduta Consiglio Generale Babele Polizia Statuto Toscani Europa Mediterraneo Baltico Atlantico Mar Nero Vienna Berlino Roma Germania Italia Francia Sicilia Milano Venezia Indipendenza