Esso allegando, che i Principi Costituzionali d'Italia non potessero più sostenere la causa della Indipendenza con una guerra ordinata, ha detto non esservi altro scampo che una guerra insurrezionale dei Popoli, e per muovere i Popoli ha creduto espediente di prendere, e creare tutte le occasioni di agitare lo interno degli Stati, a fine di potere in queste commozioni sostituire la Repubblica al Principato Costituzionale, e allora con tutte le eccitazioni possibili alzare le moltitudini, e precipitarle furiose e infierite contro gli eserciti austriaci." E quanto diceva era vero.
Tumulti in Firenze nei giorni 3 e 4 di ottobre, tendenti a offendere la pubblica tranquillità, e la personale sicurezza(17).
Tumulti a Pisa il 7 ottobre, qualificati perfidi tentativi di anarchisti(18).
Tumulti a Livorno nel 19 ottobre 1848, per quanto avverte la Gazzetta di Firenze del giorno 20.
Il Consiglio Generale ebbe a sospendere la seduta del 23 settembre 1848 come nell'8 febbraio 1849. Il Presidente in quel giorno si cuopriva, e si allontanava; dopo un'ora riapriva la seduta appunto come nell'8 febbraio 1849(19).
La Guardia Civica lucchese, per sottrarre il conte De Laugier alle ingiurie della plebe ammutinata, ebbe a tenerlo custodito nella caserma nello agosto 1848(20).
La milizia, già sul cadere del luglio 1848, dava lo esempio pessimo di cacciare via gli Ufficiali(21).
E con più infame delitto le palle avanzate dalla guerra lombarda sparava nel collo al Capitano, uccidendolo a Pecorile nel 9 agosto 1848(22). Gregarii eccitati all'odio dei superiori; superiori disprezzanti i gregarii: ogni vincolo infranto, milizia diventata ormai terrore non difesa.
| |
Principi Costituzionali Italia Indipendenza Popoli Popoli Stati Repubblica Principato Costituzionale Firenze Pisa Livorno Gazzetta Firenze Consiglio Generale Presidente Guardia Civica De Laugier Ufficiali Capitano Pecorile
|