Allora gittava questa parola audace per riabilitare il Cappellini, e confortare la milizia: "Egli è soldato, ed adempiendo gli ordini ha fatto il suo dovere." Ma questo era troppo, e di fatti la gente incominciò a fremere, onde riputai convenevole aggiungere: - "Ebbene, se anch'egli è colpevole i Tribunali provvederanno(87)."
Prima però che per me si esponga quello che in Livorno operai, mi giovi rammentare le difficoltà che mi circondavano. Le più gravi mi vennero dalla parte del Governo. Geloso egli che esercitassi autorità a pro del Principato Costituzionale, incomincia a bisticciare intorno alla origine e allo esercizio di cotesta autorità; nè solo rimansi a bisticciare, ma con isfrontatezza di cui le pagine più ignobili della storia parlamentaria non somministrano esempio alla ricisa le cose pattuite negò. Cotesta curiosa Accusa, che volle ficcare le mani dove non importava, e dove importava non le ha ficcate, fra le mie carte trovò l'originale della Dichiarazione emessa nel 19 settembre 1848 da ben quattordici testimoni presenti alle convenzioni, e poichè essa la stampò a pag. 52 dei suoi Documenti, anche io la stampo.
Nota di Convenzioni approvate tra il Ministero e la Deputazione Livornese.
1. - Oblio di tutto a tutti, militari, forestieri e cittadini.
2. - Il Municipio elegga la Commissione la quale governi nell'assenza delle ordinarie autorità allo scopo di ricondurre la quiete, e riorganizzare la Civica provvisoria, che rimane sciolta per Decreto del Principe. - La Civica riorganizzata sarà sottoposta alla sanzione del Principe.
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