Venne il Governatore Montanelli, e il primo atto del suo maestrato fu proclamare solennemente la Costituente italiana. Lo incolpa l'Accusa avere tradito il mandato così operando. Io non devo assumere la difesa del signor Montanelli: pure, per un senso di convenienza e di giustizia, forza è che dichiari parermi questa imputazione assurda. Montanelli giungeva in Livorno il giorno 7 ottobre, e il giorno 8 manifestava al Pubblico il suo disegno; ora non è verosimile che col primo suo atto, poche ore dopo la sua elezione, volesse così apertamente contrariare il Ministero che lo aveva creato. Inoltre il Ministero non lo disapprovò mai ora nè poi; ancora egli rimase, come prima, amico del Capponi, e il Capponi di lui, e queste siffatte paionmi gherminelle da guastare ogni più salda amicizia. Finalmente nella seduta del Consiglio Generale del 31 gennaio 1849(107), egli con risentite parole si esprimeva così: "Fu detto che io proclamando la Costituente a Livorno tradiva il mandato che mi era stato affidato dal Ministero. Quando le accuse cadono su persona privata io le disprezzo...; ma quando cadono su persona pubblica è dovere smentirle. Ora, Signori, io dirò, che prima di andare a Livorno manifestai qual era il mio programma. Il capo del Ministero, il venerabile Gino Capponi può rendere testimonianza di questa mia schiettezza. Io gli diceva come credessi la Costituente solo rimedio alla divisione degli animi, bandiera sola di nazionalità. Io diceva, che se fossi andato a Livorno ove mi richiamava l'acclamazione del Popolo, non avrei potuto non manifestare questo mio programma; ed il Presidente del Consiglio al quale faceva queste dichiarazioni, mi rispondeva: andassi, facessi quello che la coscienza m'inspirava.
| |
Governatore Montanelli Costituente Accusa Montanelli Livorno Pubblico Ministero Ministero Capponi Capponi Consiglio Generale Costituente Livorno Ministero Livorno Ministero Gino Capponi Costituente Livorno Popolo Presidente Consiglio
|