Montanelli, - e questo mi disse senza ambagi, assoluto, non parlando punto di condizioni, o di riserve. - Rimasi percosso; e mi ricordo avere soggiunto: "Altezza, io soprattutto mi studio essere onesto." E il Granduca: "Ed io pure sono tale." - "Non vi ha dubbio, ripresi, e quindi non devo astenermi dal cerziorarla che l'A. V. può correre eventualmente il risico di perdere la corona con la Costituente del sig. Montanelli; ora mi permetta, Altezza, che io le domandi se ella ha bene pensato a queste accidentalità." - "Io ci ho pensato, replicò S. A., e quantunque io fossi parato anche a questo per benefizio del mio Popolo, pure, a parlare schietto, non lo temo, perchè la mia famiglia ha bene meritato della Toscana, ed io penso, ai meriti paterni avere aggiunto qualche cosa di mio; laonde il Popolo consultato non vorrà scambiarmi per un altro, e credo che voterà pel Principato Costituzionale e per me." - "Lo credo ancora io, ripresi; ma era mio dovere avvertirla;" e ammirando la fiducia del Principe, e volendo come per me si poteva corrispondervi in quel punto stesso, continuai: "Non era da aspettarsi meno dal suo cuore; ma se (e qui con l'atto della mano accompagnai le parole), ma se per mutate vicende V. A. avesse a pentirsi della consentita Costituente, ora per allora la prego a volermelo confidare, chè io le prometto industriarmi in maniera, che spero V. A. potrà dimettere il nuovo Ministero piuttosto con aumento che con iscapito della sua reputazione."
Qui l'Accusa, secondo il suo stile, aggruppa insieme varie circostanze a me estranee, per lo intento (secondo la egregia espressione del Guizot) d'immergermi dentro una atmosfera di preordinazione criminosa.
| |
Granduca Costituente Altezza Popolo Toscana Popolo Principato Costituzionale Principe Costituente Ministero Accusa Guizot
|