Se questo fosse caso di dannazione, bisognerebbe dire che mi sarei dannato in ottima compagnia!
E se non ho perduto il bene dello intelletto, il Documento donde l'Accusa ricava indizio di violenza usata alla Corona, la esclude del tutto. Questo Documento è il Dispaccio telegrafico del 22 gennaio 1849 al Governatore di Livorno: "Dopo molte ore di combattimento, avemmo il Decreto Regio per la Costituente italiana." Qui, innanzi tratto, è chiaro come la parola combattimento fosse scambiata con l'altra più acconcia di dibattimento; ma via, lasciamo combattimento, chè la contesa di raziocinii si risolverà in dibattimento pur sempre. Ora io dico, che chi la violenza sostituisce alla ragione non ha mestieri di formule prolisse; il ragionare che giova? Porgete il collo alla dura necessità. La impressione del meto è cosa breve per colui che l'adopera e per quello che la subisce: non si discute mica la paura; e il dibattimento di molte ore non può referirsi alle conseguenze di un subito moto dell'animo, sibbene alle avvisate e lente operazioni del pensiero. - La quale intelligenza anche più si manifesta leggendo il rimanente Dispaccio: "bisognerebbe mostrarci grati al Principe con una grandissima dimostrazione." Se avessi usata forza alla volontà di S. A., queste parole sarebbero a un punto vituperevole scherno per lui, immane atrocità per me..... Se non che all'Accusa costa tanto poco pensare atrocità, che scarso frutto questi argomenti ponno fare con lei!
L'Accusa, che andò a rifrustare mostruosi motivi d'insinuazioni pessime, perchè non considerò il voto unanime della Camera dei Deputati?
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