O Accusa!.... Accusa!.... Accusa!....
L'Accusa, non ci ha rimedio, è ferocissimamente incaponita a pretendere violati i Senatori, come a volere me non tocco, negli atti co' quali, e nei quali venne a consumarsi la perduellione.
Io per volere del Principe dettai il Programma ministeriale e il Discorso della Corona. In questi Documenti, afferrato il concetto avventuroso della Costituente, badai a renderlo benefico con le dichiarazioni solenni: "La Costituente ha da essere pegno di amicizia, non offesa ai Popoli amici, molto meno impedimento a conseguire la suprema delle necessità nostre, la Indipendenza Italiana. Quindi preparandola noi, non vogliamo togliere che venga convocata in città più inclita della nostra, comecchè nobilissima ella sia; e neppure vogliamo proseguirla in guisa, che non riesca per poca autorità del nostro Stato, o turbi le relazioni fraterne co' Popoli vicini." - (§ 12 del Programma ministeriale.)
Prima gettai il principio che la Costituente avesse ad essere motivo di unione con gli altri Stati; la quale cosa importava che non si dovesse turbare la Italia con proposte importune di mutamenti politici: quindi, per ovviare ad acerbe censure, posi la suprema necessità della concordia per la guerra della Indipendenza: più tardi, persuasi che le quistioni governative si aggiornassero: infine, che la Costituente avesse a presentare due stadii; il primo di difesa, il secondo di forme; nè si muovesse parola intorno al secondo finchè non fosse conseguito il grande scopo della Indipendenza italiana; e, quantunque non senza molta difficoltà, indussi il Presidente del Consiglio ad abbracciare questo partito, conforme apparisce dalla Circolare ai Rappresentanti del Governo toscano presso i Governi italiani del dì 8 novembre 1848(123).
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