Ecco le mie parole: "Crede il Ministro dello Interno fare atto di coraggio, quando profferisce parole che sieno argomento a temperare la bella, ma soverchia, voglia del Popolo. Sta al Popolo concepire le nobili passioni, ma sta al Ministero il grave carico di attuarle e renderle possibili. Ora dunque desidererei che l'ordine presentatovi dal meritissimo Presidente fosse mantenuto, imperciocchè non solamente è vero, nella guerra, quello che diceva il Maresciallo Montecuccoli, cioè, che ci vogliono: danari, danari, danari, - ma anche in ogni altro ramo di pubblica amministrazione. Ora pregovi considerare che forse la Costituente aumenterà i bisogni della guerra; quindi io vorrei che innanzi tutto si discutesse quella Legge che somministrasse i mezzi pei quali questa Costituente non riuscisse parola morta. Concludo perchè piaccia alla Camera tenere fermo l'ordine del giorno proposto dal nostro Presidente." - (Seduta del Consiglio Generale del 22 gennaio 1849.)
Io pertanto proponevo che l'ordine del giorno si estendesse non pure alla lettura, ma ancora alla discussione della Legge sul Bilancio; la Camera non comprese la mia proposta, nè il motivo che la dettava.
Alla inchiesta che fosse discussa immediatamente la Legge intorno alla Costituente io opponeva: "Riguardo alla proposizione, che domani deve essere discussa la Legge intorno alla Costituente italiana, a me, come Deputato, siffatta coartazione non piace, e l'Assemblea non la deve per niente subire. La Legge della Costituente è d'importanza così grave e solenne, così ella può mettere il paese in condizione perigliosissima, ch'è bene che tutti i Deputati ci portino quella maggiore considerazione che si desidera e che la importanza della cosa vuole.
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