Prima via. La Corona poteva accettare la dimissione del signor Presidente, inviarlo ministro a Torino, e modificare, secondo che io consentiva, il progetto della Costituente.
Seconda via. La Corona poteva, della Legge intorno alla Costituente, accettare quella parte che si referiva al primo stadio; negando per ora formulare il mandato e dare istruzioni circa al secondo.
Terza via. La Corona poteva accettare, in genere, tutto il progetto della Costituente per valersene poi a tempo opportuno e secondo la contingenza dei casi, o come difesa contro le cupidità di potente vicino, o come istrumento per fondare la Confederazione Italiana, giovando alle stesse condizioni del Pontefice (il quale è da credersi che meglio informato non l'avrebbe reietta), o come mezzo di allargare lo Stato, se tale era la mente della Provvidenza, suprema ordinatrice delle cose.
Quarta via. La Corona, se tutto questo non le andava a grado, poteva chiamarmi e dirmi: "Mantenete la promessa di potervi licenziare senza scapito della mia reputazione, perchè la Costituente mi è diventata incresciosa." Ed io avrei, con gli espedienti che mi sarebbero parsi più acconci, mantenuta la fede.
La Costituente promossa dal Ministero toscano poteva, anzi doveva, restringersi allo acquisto della italiana Indipendenza. E se questo proponimento nobilissimo, con tanto fervore, con tanta necessità di conato, con tanta immortale agonia dell'anima, e perfino con pericolo della propria persona promosso da famosi Pontefici, meritava la scomunica del Papa, io non so più vedere che cosa avrebbe meritato la sua benedizione(134)!...
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