Qui vuolsi considerare come due motivi soli potessero persuadermi a cospirare per la rivoluzione; o personali od opinativi. Personali sono, cupidigia di averi e di onorificenze. Quanto io fossi vago di pecunia lo mostrai, quando abbandonati floridissimi negozii, consentii a tenere tale carica di cui l'onorario bastava alla metà sola delle spese del dignitoso vivere di mia famiglia, e mio. Scrittori no, ma arpie, di cui instituto è contaminare tutto quello che toccano, non mancarono appormi cupido ingegno, anzi avaro. I libri della mia domestica economia ricercati, dimostrarono quanto sia poca cosa la mia sostanza, quali le vie per acquistarla, quali le spese, e i motivi delle spese. Se coloro che scrivono facessero studio di onestà come e' professano, porrebbero cura a bene informarsi prima di asserire cosa che leda la estimazione altrui; nè a sfuggire la taccia bruttissima di calunniosi, può loro giovare punto la protesta di ritrattarsi subito che venga dimostrato lo errore in cui sono caduti, avvegnadio non si comprenda con quale autorità essi citino al proprio tribunale uomini dabbene, per colpe che mai non furono, tranne nella loro matta fantasia; tribunale per di più spregevole, come quello che già si mostrò o leggiero o maligno; - e finalmente domando io che cosa si penserebbe di un uomo il quale ti dicesse: lascia che io ti ferisca, nè richiamarti che io ti faccia torto, perchè tengo in pronto balsamo e fila per medicarti la piaga? Tali sono quei moderati scrittori, che dopo averti calunniato si protestano dispostissimi a ritrattarsi.
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