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      Ipocriti! Il vostro dovere è quello di bene esaminare prima di gittare la pietra; e di coteste ipocrisie oggimai logoro è il conio(195).
      In quanto a vaghezza di onori, io prego prima di tutto di non attribuire a immodestia quanto sono per dire. Io veramente non credo che ad acquistarmi un po' di fama nel mio paese, mi abbisognasse la carica ministeriale; nè per uomo travagliato da libidine di ambizione può bastare il Ministero Toscano, di cui la fatica è pari a qualunque Ministero del mondo, superiori le ansietà perchè ogni acqua ci bagna, e ogni vento ci muove; infinitamente minore la fama. - Ma via, posto che questa febbre ambiziosa mi fosse caduta addosso, o non doveva essere sazia con la promozione alla carica di Ministro, e forse, in breve, a quella di Presidente del Consiglio? Lo intento che aveva potuto proporsi il mio cuore era già conseguito, e consisteva nel fare palese, col perdono, con la tutela, col beneficio di coloro che non pure mi erano proceduti avversi, ma nemici, quanto io fossi diverso da quello che mi avevano dipinto. E se dico questo, non faccio per rimbrottarlo, no, - o per suscitare memorie oggimai date all'oblio; io lo faccio costretto a difendermi, perchè la mia vita non è stata altro che affanno; - compatitemi, e non rimettete della vostra benevolenza che mi ridonaste. Continuiamo amici, dacchè siamo miseri assai. Intanto corse un grido che diceva: "Chiunque vuole aver bene dal Guerrazzi, bisogna che gli faccia del male." Esagerava questo, ma la esagerazione stessa prova la verità delle cose.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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