- Dietro di ciò, dopo fatta una giojosa manifestazione alla famiglia reale che a Siena tuttora dimora, - fu insultato da quattro del popolo cioè - Didaco Becattini, Beppe-Bello, Passa-Bello, ed altro, - un certo Cammillo Castelli israelita di Livorno, accusandolo di essere Repubblicano; gli fu sputato in viso da uno di loro, ed esso Castelli entrò nel Caffè del Greco, e chiese soddisfazione dell'insulto a quel Becattini, che vilmente non accettò la sfida. Nel successivo lunedì furono arrestati e maltrattati dal popolo varii onesti individui, i quali come il Castelli suddetto venivano segnalati per Repubblicani. La Guardia Civica coadiuvava con la sua forza il popolaccio negli arresti, ed era sempre in movimento, ora per arrestare, ora per maltrattare, ora per circondare le abitazioni di quelle persone che credeva repubblicane: fra queste si segnalavano i due Livornesi Gio. Patron e Paolo Pieruccetti; per quello si circondò la casa ove abita, e per questo lo spedale ove fa le pratiche, - per cui ad ambedue i succitati Patron e Pieruccetti è convenuto fuggirsene da Siena come meglio poterono. Altri fatti potrebbersi notare, ma servirà a conchiudere il tristo avvenimento del giovine calzolajo Vignoli e d'un certo Crocchi che sono stati mal conci dai colpi e dalle sassate nell'atto che erano condotti in arresto; e del dentista Venturini che dovè fuggirsene a gambe dalla città perchè era indicato come Livornese. - In brevi termini, questi fatti non sono di assoluta volontà del Popolo, ma bensì suscitati dalle molte Camarille Aristocratiche ed Austro-Gesuite, e dall'appoggio a queste della non del tutto defonta Polizia.
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