Quando però esse non desistano dalle loro mene infernali, siamo pronti a dare i nomi di coloro che le compongono, perchè la pubblica opinione ne faccia giustizia, e per infamia di pochi non condanni una generosa città." - (Corriere Livornese del 26 ottobre 1848.) politiche radicata nelle menti dei Cittadini, rendeva la guerra civile inevitabile(221); onde nel 24 novembre 1848 per opera di cittadini dabbene, fra i quali il colonnello Saracini e il professore Corbani primeggiavano, fu fatta pace fra i capi di parte con universale allegrezza. Quantunque non tutte le cose in cotesta occasione avvenute meritassero pari lode, pure per confermare la pace che sperava durevole, e per premiare la dichiarazione concorde che in Toscana volevasi la libertà costituzionale, la conservazione di Leopoldo, e i plausi fatti alla libertà, al Principe e alla sua reale Famiglia, io reputai prudente non istarmi tanto sul sottile, e concedere il perdono ai condannati pei tumulti del grano nell'anno precedente, secondo me ne fece ressa la Deputazione mossa da Siena(222).
Nel giorno 30 gennaio 1849, il Granduca giunge a Siena nelle ore vespertine. Fattasi notte, la Banda, preceduta da bandiera bianca e rossa e seguíta da molto Popolo, si recò suonando sotto il palazzo regio; quivi s'inalzano gridi di: Abbasso la Costituente! Morte agli Scolari! Viva il Regno di Napoli! Chi leva diverso grido, come: viva la Costituente! viva il Ministero! è battuto, e inseguito. Il Principe, per ben due volte costretto di affacciarsi al balcone, ringrazia i Sanesi dell'accoglienza fatta a lui e alla famiglia.
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