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E non avvenne la Dittatura immaginata dal Mordini, nè il nostro invio a Roma; e gli sforzi miei erano diretti a conseguire il ritorno del Granduca, la sua partenza non già, e fatti e scritti il dimostrano; nè la unificazione con gli Stati Romani, Toscani e Veneti, nè alcuna delle cose quivi indicate successero. Io non so pertanto che consiglio sia questo di andare a trovare un nesso tra il fatto mio e le infinite fantasie uscite dagli accesi cervelli di quei tempi; molto più quando fra loro appariscono siffattamente disformi.
Il Decreto del 7 gennaio 1851, nel § 16, dice espresso, che Montanelli andò a Siena seguíto da Marmocchi, e più tardi da Niccolini: l'Accusa del 29 gennaio 1851 ostenta ignorare se eglino con Montanelli andassero, o innanzi o dopo esso. Nè questa esitanza si creda priva della sua buona ragione, imperciocchè tutti i Documenti vorrebbero trovare che il subuglio in Siena avvenisse dopo, non prima la giunta loro a Siena. Ma no; anche il Lunario è inesorabile: il gennaio nell'ordine dei mesi viene innanzi al febbraio, e nel processo dei numeri il 5 tiene dietro al 4. Molte cose possono fare e molte ne hanno fatte i Giudici, ma porre febbraio prima di gennaio, e il 4 dopo il 5, non possono: però, se non lo possono fare, lo possono dire; e lo dicono, e certamente non si risparmiano da scriverlo. Il Decreto del 7, § 17, imperturbato afferma che i movimenti anarchici accaddero dopo il 5 febbraio, pei quali cessò la sicurezza della reale famiglia; l'Accusa, § 54, anch'essa sostiene, che Siena, bastantemente tranquilla.
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