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      Se ella volesse nulla nulla essere coerente a sè stessa, dovrebbe rampognare con arrabbiato cipiglio la poltroneria delle migliaia dei fedeli cittadini, e sopra tutto la codardia delle migliaia degl'impiegati fedelissimi, che si lasciarono mettere i piedi sul collo da un cento di ragazzacci sbracati. A disperderli sarebbero state sufficienti una voce sola e una frusta; or come dunque, essa dovrebbe dire, gente paucæ fidei, non trovaste valore in petto, nè lena in gola, che bastasse ad inalzare un grido? Non una frusta, che servisse a frustare quel branco di ragazzacci sbracati? Tanto è, migliaia e migliaia d'impiegati fedelissimi non ebbero una voce, una frusta sola. Extra jocum, chè la dolente materia nol comporta: laddove il Popolo si raccoglie in gran numero padroneggia sempre, attestava Silvano Bailly, il quale verosimilmente doveva intendersene(254). Io era stato trabalzato in piazza dalla moltitudine carezzevole, e atterrato, e per poco non pesto. Le mie orecchie erano intronate di morte ai traditori, e a cui non importa dire. Aveva conosciuto il Plebiscito decretato sotto le Logge dell'Orgagna, che dichiarava così:
      Il Popolo di Firenze.
      Considerando, che la fuga di Leopoldo di Austria infrange la Costituzione e lascia senza Governo lo Stato;
      Considerando, che il primo dovere del Popolo, solo Sovrano di sè stesso, è di provvedere a questa urgenza;
      Facendosi anche interpetre del voto delle Provincie sorelle, nomina un Governo Provvisorio nelle persone dei Cittadini Montanelli, Guerrazzi e Mazzoni, che a turno assumeranno la Presidenza, e loro affida la somma delle cose per la Italia, e per l'onore toscano,


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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