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      Nelle incursioni della Polizia questa lettera andò dispersa; parecchi testimoni però l'hanno veduta e la rammentano, ma io confido nella lealtà del signor Duca di Casigliano per sentirmela affermare vera. I gentiluomini non negano le proprie parole, non le smentiscono, non sanno tradire, e se fra loro qualcheduno si trova bugiardo, o fedifrago, o traditore, si deve credere che in mezzo ad essi stia come Pilato nel Credo, o come Barabba nel Passio.
      L'Accusa invece di ponderare a qual tremendo repentaglio fosse posta la pubblica e la privata sicurezza; quanto fiere apprensioni agitassero i cittadini a cotesti giorni; il mancato governo; la macchina costituzionale caduta, perchè colpita nella sua sostanza; la plebe minacciante, e male raffrenantesi; me sbilanciato e in pericolo; irritante la proposizione Corsini; fatale provocare l'ira della moltitudine accesissima; attaccata a un filo la comune salvezza; me ultimo argine della società trepidante; invece, dico, di ponderare tutte queste cose, pensa che io libero e spontaneo, senz'altro motivo che pel piacere di mostrare animo ostile al Principe che a supremo ufficio avevami assunto, e che lealissimamente aveva servito nel mio Ministero, favellassi in cotesta sentenza. Sicuramente che, in questo modo argomentando, non ci sarebbe a fare altro che declinare il capo e dire: percuotete! - E voi, Giudici, ponendo una mano sul cuore, senza sentirvelo trasalire nel petto, vi reputereste capaci a percuotere? Poche ore innanzi di cotesto discorso, vi avreste dovuto rammentare, signori Giudici, con quanto zelo, con quanta calda affezione io raccomandava il Granduca con lettere confidenziali dirette allo stesso Montanelli; sarebbe stata religione che voi non metteste in oblio come scrivendo ad amico intimo io m'ingegnassi confermare la fede della mia Patria al Principato Costituzionale: dovevate pure avvertire con quante diuturne dichiarazioni mi fossi mostrato alla Costituzione devoto; lo studio posto a compiacere ai desiderii del Principe; insomma avreste dovuto considerare tutto quanto non avete voluto considerare, e allora avreste compreso che necessaria fu la risposta al Senatore Corsini, e ch'è follia risguardare alle parole profferite in simili angustie.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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