La lettera al Pigli è così concepita: "Dalle annesse lettere che mi ritornerete, e che per difetto di tempo mando nell'originale, vedrete il pericolo che ci minaccia. Colla massima sollecitudine apparecchiate gente scelta che s'indirizzi verso Santo Stefano per la via del Littorale, ma per paese amico, e per ingrossarsi come palla di neve. D'Apice vi scriverà, e vi terrete ai suoi consigli. - 14 febbraio 1849."
La dichiarazione del Generale D'Apice suona nel modo seguente: "Dirò con tutta verità, che allorquando mi trovava in Empoli ricevei lettera per parte del signor Guerrazzi, nella quale mi diceva lasciassi in Empoli porzione della truppa che io aveva sotto i miei ordini, e con altra mi dirigessi in Maremma, e mi pare precisamente a Grosseto. Ma poichè si trattava che cotesta Spedizione doveva farsi contro il Granduca, che allora era in Maremma, io ricusai incaricarmene."
E raccomandando io scriveva al Paoli: "Scrivo a lei perchè capace d'intendere e di eseguire. Qui poco si fa, molto si parla. Cornacchie, non uomini. Leopoldo austriaco sta in Santo Stefano, organizza la reazione coll'empio pensiero di convertire Maremma in Vandea. Bisogna fare due cose: riunire quanta più forza si può: parte offrirne al Prefetto di Lucca, parte tenerne a disposizione del Governatore di Livorno. La causa della Toscana, e forse della Italia, dipende da queste misure, perchè da ogni buco può entrare acqua, cagione di naufragio. Rendete ragguaglio, per Dio, di quello che fate. Il Potere centrale deve essere informato di tutto.
| |
Pigli Santo Stefano Littorale Apice Generale D'Apice Empoli Guerrazzi Empoli Maremma Grosseto Spedizione Granduca Maremma Paoli Santo Stefano Maremma Vandea Prefetto Lucca Governatore Livorno Toscana Italia Dio Potere
|